L’ecosistema digitale pervade le nostre vite quotidiane in maniera sempre più massiccia, fornendo dati, servizi e informazioni essenziali in modo rapido e semplice. In questo nuovo ecosistema, la Mobilità Aerea Urbana (UAM), molto più dell’aviazione, riveste un ruolo importante: droni, vertiporti, operatori UAS, servizi UTM, sfruttano lo scambio continuo di dati, in alcuni casi senza alcun intervento umano. È l’era del cosiddetto Internet of Things (IoT), che alcuni esperti considerano l’inizio della quarta rivoluzione industriale.

 

Nella storia dell’evoluzione tecnologica, possiamo considerare l’Internet of Things come l’ultima tappa del progresso tecnologico. La prima rivoluzione industriale ebbe inizio intorno al 1700 nel Regno Unito e utilizzava l’energia estratta dalle ruote o generata da un motore a vapore, applicandola a una fabbrica. Fu un evento rivoluzionario, poiché fino ad allora l’energia per il movimento era originata solo da animali o esseri umani. Questo processo, tuttavia, poteva essere attivato solo su una scala geografica limitata.
Il problema fu risolto dalla seconda rivoluzione, nel XVIII secolo, con l’energia in movimento. Le prime automobili e i treni rappresentano il prodotto principale di questa rivoluzione: l’elettricità generata ai piedi delle montagne, veniva portata in città grazie alle linee elettriche e, infine, sfruttata per alimentare i motori dei mezzi di trasporto, con lo scopo di trasportare persone e merci. Anche l’aviazione tradizionale è figlia di questo periodo. L’aspetto negativo di questo progresso era legato al consumo di risorse energetiche e all’emissione di inquinanti.
Successivamente, l’industria transitò verso la terza rivoluzione, dove le informazioni venivano inviate senza lo spostamento di oggetti fisici: ad esempio leggendo i giornali su internet, inviando file o email. Ciò ha permesso di superare le barriere sociali e fisiche, migliorando l’opportunità e l’accesso alle informazioni. Nell’aviazione questo avanzamento si è realizzato grazie ai droni, che sono in grado di acquisire, elaborare e ricevere informazioni digitalizzate.
Nella quarta rivoluzione, si prevede che gli oggetti diventeranno sempre più interconnessi e intelligenti, scambiando informazioni senza alcun intervento umano: è il cosiddetto Internet of Things o tradotto letteralmente Internet delle Cose, dove “cose” significa essenzialmente dispositivi. Cloud computing, big data e intelligenza artificiale sono il vero motore di questa rivoluzione. Nell’aviazione, i droni che non richiedono un pilota remoto (i cosiddetti UAS, sistemi di aviazione senza pilota) diventano i padroni dei cieli di questo ecosistema.

 

Integrare l’innovazione nella Mobilità Aerea Urbana

Nell’ecosistema digitale, l’innovazione influisce sulla vita umana anche nel settore della mobilità aerea. Con l’obiettivo di garantire efficienza e sicurezza alla mobilità aerea urbana, si predilige un approccio olistico che integra in modo fluido una varietà di componenti critiche: tecnologia, regolamentazione, accettazione sociale e casi aziendali. Soprattutto, è importante concentrarsi su requisiti e standard, sebbene gli attori coinvolti adottino approcci diversi: ad esempio, le organizzazioni industriali adottano un approccio basato sulle prestazioni e focalizzato su profitti e soddisfazione del cliente; ISO adotta un approccio basato sul rischio, guardando all’intero sistema. I progetti AW-Drones e SHEPHERD hanno fornito un significativo supporto nell’identificare standard applicabili per implementare i requisiti delle normative UAS e U-space.

 

Il ruolo pionieristico di EuroUSC Italia nella Mobilità Aerea Urbana

EuroUSC Italia è coinvolta in attività internazionali presso ICAO, JARUS, EUROCAE e ISO per sviluppare e implementare nuove normative e certificare prodotti e servizi nel settore degli UAS. Partecipa anche a diversi progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea, EUSPA e SESAR SJU, implementando applicazioni innovative per droni, tecnologie all’avanguardia e servizi come lo U-space. Ad esempio, EuroUSC Italia è membro del progetto Flying Forward 2020 (FF2020), che mira a realizzare uno spazio aereo urbano adottando un approccio centrato sul cittadino. FF2020 prevede un modello di governance, un quadro normativo, un’infrastruttura digitale geospaziale, un Digital Toolbox, uno schema di Identity of Things (IDoT) e framework di interoperabilità. Inoltre, EuroUSC Italia coordina Di-Pegasus, un progetto dell’UE che valuta la fattibilità di tecnologie per abilitare operazioni completamente autonome, economiche ed ecologiche nel settore dei trasporti. Grazie alla sua esperienza nella regolamentazione, sicurezza e certificazione nel settore dell’aviazione, EuroUSC Italia fornirà un contributo significativo a questo progetto, identificando legislazioni, direttive e standard europei relativi alla sicurezza per poter tracciare le linee dello sviluppo normativo in questo settore.